La nuova stagione agonistica per il ciclismo femninile è alle porte e i team sono già in piena attività ai training camp per finalizzare la preparazione e fare ultimo setup dei materiali.
Anche il Team Valcar Travel Service è pronto alla nuova stagione che lo vedrà al via di tutte le prove World Tour femminili e lo farà con un divisa che si rifa alla suo tradizionale outfit ma con qualche spunto di novità.
La divisa 2022, infatti, mantiene i colori tradizionali Valcar, ovvero blu marino e fucsia, ma introduce una fresca sfumatura diagonale che ben si farà notare in gruppo ed è pronta a debuttare in Spagna alla Vuelta CV Féminas del prossimo 6 febbraio. La maglia è già disponibile in pre-ordine sul sito online alla pagina Team Replica.
Tanti i volti nuovi della formazione italiana, sono entrate nel roster la canadese Olivia Baril, la polacca Karolina Kumięga e tre italiane: Anastasia Carbonari, Carlotta Cipressi ed Emma Redaelli. Queste atlete si aggiungeranno alle confermate Alice Maria Arzuffi, Chiara Consonni, Eleonora Gasparrini, Silvia Persico, Federica Piergiovanni, Elena Pirrone, Ilaria Sanguineti, Lizzie Stannard e Margaux Vigié con Miriam Vece che correrà esclusivamente le gare su pista.
“Manterremo l’attenzione verso le giovani italiane e nello stesso tempo ci apriremo al mondo – commenta il presidente Valentino Villa – questo per garantire ai nostri sponsor e a coloro che vorranno investire nel nostro progetto una visibilità su scala mondiale.”
Mentre il fondatore di GSG, Simone Fraccaro, dichiara: “Siamo felici di continuare la partnership con il team Valcar – Travel & Service, che negli anni è sempre riuscita ad essere protagonista nelle arene ciclistiche più importanti. La stagione scorsa si è coronata in modo trionfale con la vittoria di Elisa Balsamo del campionato del mondo. Altresì siamo orgogliosi di poter collaborare con il progetto Road to Equality, della amica Alessandra Cappellotto, che è inserito all’interno del team Valcar – Travel & Service, per poter dare le giuste chance a quattro atlete afghane di intraprendere la strada del professionismo a livello ciclistico.”